martedì 26 maggio 2015

Il mio primo giorno a Monteveglio sui colli bolognesi



Sono a Monteveglio (Bo) e trascorrerò le prossime tre settimane presso l'azienda agricola Gradizzolo.
Anche in questa occasione farò la wwoofer e mi occuperò di agricoltura biologica, lavorerò in cantina e anche in agriturismo.
Dormo in roulotte in mezzo alle vigne, e la sera ci sono le lucciole, ma tante tante!
Anche le rane sono tante e fanno pure un gran baccano.
Il paesaggio è bellissimo e cosa ancor più splendida è la famiglia Ognibene.
Mamma + papà + figlia + figlio + nonno + cane (Zoe) + 5 gatti (Jonny, Grigia, Grigione, Macchia e Schicchi).
Mi sento a casa.
Antonio e Marisa, coppia vincente, simpatici è troppo poco.
I loro figli, Chiara e Gianluca di 28 e 23 anni.
Al momento ho conosciuto solo Chiara ed è bella simpatica e intelligente.
Sabato io e lei andremo a vendere il vino al mercato.
Mi vuole far conoscere i personaggi della zona.
Poi c'è il nonno Gigi, che oggi mi ha raccontato una storia lunghisssssssssssssima sull'origine del suo cognome. Tutto nacque 1000 anni fa quando ci fu la contessa Matilde di Canossa che voleva combattere il nemico...

Tutti allegri. Qui si ride tutto il giorno. E' il mio posto!




martedì 12 maggio 2015

Siena - Cor magis tibi Sena pandit








Ieri sono stata a Siena per la prima volta in vita mia.
A mio parere è bellissima, ancor più bella di Firenze.
Poi sono gusti...
Ho passeggiato per ore fra vicoli e vicoletti che si aprivano in piazze splendide contornate di edifici imponenti e maestosi.
Qui "le pietre parlano".
Chissà come si stava qui ai tempi del medioevo....chi stava bene stava "bene", chi stava male stava "male male male".

Siena fiorì nel 1200 grazie ai suoi banchieri e mercanti.
Il Monte dei Paschi di Siena è infatti la più antica banca italiana, nata nel 1472 come monte di pietà per dare aiuto alle classi disagiate (e che aiuto!!! se restavamo al baratto era molto meglio).

Sarebbe curioso fare un salto nel tempo e ritrovarsi nel 1300 in un posto così magico.

La città è divisa in terzieri (terzi di città) e 17 contrade: Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre, Valdimontone.
Piazza del Campo è senz'altro il cuore della città. Qui ci fanno il palio ed è dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco.
Ai senesi sono sempre piaciuti i giochi e i pubblici divertimenti in genere.
Se sei curioso clicca qui >>>>>> e potrai sapere come si divertivano vecchi e bambini.

La Torre del Mangia, dell'elegante Palazzo Pubblico, è la seconda più alta in Italia. Deve il suo nome al primo campanaro che faceva rintoccare la campana, soprannominato Mangiaguadagni per la sua dissipatezza. Sembra che nelle fondamenta della torre ci siano delle monete d'oro.

Celebre la bellezza del Duomo di Siena con il fasto dell'antica Biblioteca Piccolomini, capolavoro del Pinturicchio e la famigerata navata incompiuta (Duomo Nuovo). Quest'ultima fu aggiunta in un secondo momento, ma la peste nera del 1348 non consentì di terminare i lavori.




La Vergine di Santa Maria di Provenzano, cui è dedicata la bella chiesa, ha dato origine al più antico Palio senese; laddove sorge il monumento, c'era una Pietà, portata in quel posto direttamente da Santa Caterina; in un gesto sacrilego, la Pietà fu fatta oggetto di spari da parte di un soldato spagnolo al soldo di Firenze. La statuina rimase intatta e i senesi costruirono la chiesa e dedicarono alla Madonna il Palio del due luglio.

Di cose belle da vedere che ne sono moltissime.
Andateci un paio di giorni, merita davvero. 

E poi, si mangia bene e si beve ancora meglio!
Salute a tutti





venerdì 8 maggio 2015

La comune di Bagnaia, Sovicille (SI) - un altro modo di vivere è possibile


Qui vicino c'è la famosa Comune di Bagnaia nata nel 1979.
Alcuni amici di Linda abitano lì da oltre 20 anni.
Se vi siete stancati della solita vita e vi piace la condivisione, questa può essere per voi una valida alternativa. Le persone sono splendide e il paesaggio pure.
La Comune di Bagnaia nasce nel 1979, con l'idea di sperimentare nel quotidiano la condivisione delle risorse umane ed economiche e una vita di gruppo che preveda la comprensione, il rispetto reciproco e la collaborazione. Si basa sul principio di equità dei diritti e dei doveri.
Dei 20 membri stabili alcuni lavorano all'esterno della comunità mentre gli altri lavorano nella fattoria, svolgendo lavori nell'orto, campi, uliveti, vigna, bosco, animali, lavori di manutenzione ecc, tutti decisi ed organizzati settimanalmente.
Ogni giorno, a turno, c'è una persona che prepara il pranzo, uno che si occupa delle pulizie degli spazi comuni e due che preparano la cena.
C'è uguaglianza totale tra le persone, indifferentemente dal lavoro o dalla mansione svolta.
Ognuno lascia il proprio stipendio nella comune come succede normalmente in una normale famiglia, solo che questa è una super-famiglia composta di 20 persone.
Ogni settimana ci si riunisce e si prendono assieme tutte le decisioni con il metodo del consenso.
Ogni partecipante sceglie il proprio lavoro, che può essere collocato sia all'interno (artigianale o agricolo) sia all'esterno, a seconda dei propri desideri e delle proprie competenze.
La struttura abitativa e aziendale è situata ai margini di un piccolo borgo in collina, a 12 km da Siena.
Tutti gli abitanti sono impegnati in attività di vario tipo: sociali, politiche, ambientali, pacifiste, iniziative artistiche e culturali aperte a tutti.
L'abitazione è un antico fabbricato rurale in parte ristrutturato per le particolari esigenze della comune. Ogni membro ha la sua camera, mentre gli altri spazi sono collettivi.
Le produzioni sono tutte biologiche. Si auto-producono vino, cereali, olio, formaggi, salumi, pane, verdure e frutta, e dispongono di un'officina meccanica e di una falegnameria.
I boschi forniscono legna per il riscaldamento e da vendere, sono presenti un impianto solare termico ed uno fotovoltaico.
Un laghetto di acqua di pozzo assicura la scorta idrica per l'irrigazione e per gli animali durante tutto il periodo estivo.
Contatti:Via di Bagnaia 37, Ancaiano - Sovicille (SI)Tel. 0577 311014 - 311051lacomune.bagnaia@libero.it



martedì 5 maggio 2015

San Gimignano: la Manhattan del medioevo


San Gimignano (SI) si trova su un colle che domina la val d'Elsa, sull'antica via Francigena. 

Delle settantadue erette, rimangono oggi quattordici torri che conferiscono al borgo un profilo particolare tanto da farlo ricordare come "la Manhattan del medioevo".
Le torri venivano costruite dalle famiglie ricche per suggellare la loro ricchezza e le loro vittorie nelle lotte intestine per il potere. Celebri le dispute tra la famiglia guelfa degli Ardinghelli e i ghibellini Salvucci.
Il borgo si sviluppa su un insediamento etrusco. Emerge dall'oblio del medio evo nel X secolo. Già in quegli anni si sviluppa il nucleo centrale di San Gimignano con una prima cinta muraria sovrastata dalla rocca di Montestaffoli dei Vescovi di Volterra. Nel dodicesimo secolo il borgo diviene libero comune, retto dai ghibellini. Si sviluppa il borgo grazie ai floridi commerci di prodotti agricoli con altre città italiane. Nel 1255 cade sotto l'influenza di Firenze che impone la demolizione delle mura. Pochi anni dopo, a seguito della battaglia di Montaperti ritorna l'influenza ghibellina e viene ricostruita e ampliata la cinta muraria. In questi anni si insediano in città numerosi ordini religiosi che vi edificano i loro conventi, ancora oggi visitabili.
Nel trecento le lotte intestine tra le famiglie ricche, la carestia e infine la peste decimano la popolazione: l'assoggettamento a Firenze è definitivo.
Oggi San Gimignano è uno straordinario esempio di città medioevale rimasta intatta nell'urbanistica e nel tessuto edilizio.
Tra i tanti musei c'è anche il Museo della Tortura, detto anche Museo Criminale Medievale che, unitamente al Museo della Pena di Morte poco distante, rappresenta un’esposizione davvero inquietante di strumenti e congegni di tortura del Medioevo, strumenti della pena di morte e della pubblica umiliazione dell’epoca e documenti della Santa Inquisizione.
Questi ultimi illustrano le orribili torture pubbliche che la Chiesa dei secoli bui metteva in atto ai fini di sradicare il demonio negli uomini e nelle donne sospettati di essere colpevoli di eresia o stregoneria. 
Povera gente!!
Al solo pensiero di ciò che subivano ste povere persone mi viene la pelle d'oca!
All’interno delle sale, dall’atmosfera tetra e lugubre, si snoda un percorso dell’orrore dal realismo impressionante grazie all’impiego di statue di cera che raffigurano i corpi torturati e mutilati con gli oltre 100 strumenti di tortura, afflizione e morte che vi si trovano esposti. Si tratta di una rara collezione, con pezzi provenienti da tutta Europa, che risalgono quasi interamente al XVI e XVII secolo. Oltre agli strumenti, illustrati dettagliatamente nel loro macabro utilizzo anche con didascalie ricche di particolari, trovano posto anche ricostruzioni filologiche di pezzi antichi e ormai introvabili. Tra gli strumenti di tortura esposti, oltre alla Vergine di Norimberga, – il famoso sarcofago che presenta al suo interno una serie di punte acuminate che trafiggevano la carne in punti non vitali, per prolungare al massimo l’agonia, – trovano posto la ghigliottina, il banco di stiramento, il palo per l’impalatura, la gogna, la sedia inquisitoria, la cintura di castità, la gatta da scorticamento e una vasta collezione di asce, spade, mannaie per le decapitazioni, pinze da lingua e strappaseni.

L’obiettivo dichiarato del Museo, oltre allo straordinario interesse storico dei pezzi che vi si trovano esposti, è quello di risvegliare un’inquietudine nel visitatore, di provocare in lui una riflessione e, a giudicare dai commenti dei visitatori, pare essere riuscito pienamente nel suo intento.


sabato 2 maggio 2015

Sei un maiale! ...di cinta senese






Ieri stavo strappando erbacce quando all'improvviso mi giro e noto che sono venuti a trovarmi i maiali che abitano a qualche km da qui.
Da lontano sembravano dei cani; non avevo mai visto maiali al pascolo!
Invece sì, loro possono farlo :-);
sono i maiali di cinta senese (mai visti prima in vita mia).
Questa razza dal mantello scuro si distingue dagli altri suini per una caratteristica fascia bianca che allaccia, "cinge" il garrese, il torace, le spalle e le zampe anteriori e da cui deriva il nome.
La Cinta Senese è la capostipite di tutti i maiali della Toscana. Già allevata dagli Etruschi, fu al seguito dei Romani nelle loro migrazioni e di grande aiuto ai contadini del Medioevo durante pestilenze e carestie.
Una delle prime e più famose documentazioni della sua presenza, è l'immagine raffigurata nell'affresco di Ambrogio Lorenzetti denominato "Effetti del Buon Governo - La campagna ben governata" nel Palazzo Comunale di Siena, risalente al 1338. Suo ambiente naturale di provenienza è la Montagnola Senese, la zona collinare a 250-300 metri sul livello del mare, ricompresa tra gli attuali comuni senesi di Monteriggioni, Sovicille, Casole d'Elsa e Poggibonsi. Queste colline coperte da immensi boschi di leccio (Quercus Ilex, una quercia sempreverde), fonti inesauribili di ghiande, offrono nel sottobosco una situazione ottimale per il pascolo di questi suini allo stato brado. La Cinta ancora oggi dev'essere allevata allo stato brado o semibrado, in ampie aree recintate, dove i boschi si alternano a qualche radura.
E maiale sia! ma non mangiatelo...questi si sono fatti anche accarezzare.